Me Vs EAP

Gli autori italiani sanno di essere in tanti, sperano ogni giorno di catturare l’attenzione di una casa editrice discreta e di riuscire a farsi leggere da qualcuno che non sia un parente. Tutto questo comporta pazienza, impegno e costanza. È così anche per me, un romanzo in edizione cartacea uscito da poco per una piccola casa editrice e un esperimento di self publishing in digitale.

Lotto quotidianamente per non farmi scoraggiare dal pessimismo dilagante e continuo a scrivere.

Poi un giorno apro un giornale e ci trovo un articolo che mi avvilisce.

È la celebrazione in pompa magna di un autore (non lo nomino rispetto) e un libro che sembra essere il caso editoriale dell’anno.

Premetto che quanto sto per dire non è volto a inficiare il talento dell’autore, né a metterne in discussione il valore.

Non sono una persona invidiosa dei successi altrui, al contrario, sono sempre felice di leggere articoli di apprezzamenti sugli autori italiani, ma c’è qualcosa che mi disturba in questa sviolinata: il libro in questione è stato pubblicato da un editore a pagamento.

E qui faccio il nome: Europa Edizioni.

Mi chiedo se il giornalista che ha scritto l’articolo sia a conoscenza del fatto che le case editrici a pagamento non leggono nemmeno i manoscritti, rispondono a tutti inviando la propria “proposta editoriale” con l’indicazione del “contributo” per la pubblicazione, che di solito si aggira tra i 1000 e i 3000€ (forse anche di più, chissà).

Nell’articolo si annuncia con uno squillo di trombe che l’autore parteciperà alle fiere di Torino e Roma, come fosse indice di merito! A quelle fiere possono tranquillamente partecipare anche gli editori a pagamento, tra cui, appunto, il Gruppo Albatros di cui Europa fa parte.

Ma attenzione, c’è di più! Si parla anche di “esportazione alle fiere di Francoforte, New York e Istanbul”. Beh, questo mi ha lasciata a dir poco basita, in quanto il libro in questione non è stato tradotto in inglese, perciò mi sembra improbabile che venga presentato in paesi esteri, ma forse, pagando si ottiene anche questo.

Questo mi rimanda a un’altra considerazione di vitale importanza per noi autori: la promozione.

La casa editrice a pagamento in questione sta spingendo sul web questo libro (che altro non è che l’assemblaggio di una fan fiction, ma qui si apre tutta un’altra argomentazione), con articoli dai toni urlanti e molto convincenti, che gridano al fenomeno, instillando curiosità in modo scorretto.

Una piccola casa editrice non lo fa. Almeno, secondo la mia esperienza. Se qualcuno ha esperienze diverse sono ben lieta di sentirle, ma per quello che vedo in giro, le case editrici si limitano a pubblicizzare i propri prodotti tramite i social e i loro siti. Invece a quanto pare questi furboni sanno come dominare il mercato e ingannare i lettori!

Ultimo appunto sulla distribuzione e qui aspetto i vostri pareri. Pare che questo libro sia disponibile sugli scaffali di tutte le librerie, ma è menzionata in particolare Feltrinelli.

Non ho verificato di persona, perciò non posso dare per certa quest’affermazione che arriva direttamente dall’autore, ma se è vero, è inquietante.

Credo di aver letto di qualche rapporto tra Feltrinelli e Albatros, ma non avendone le prove mi fermo qui e lascio a voi le amare conclusioni.

Questi editori a pagamento gettano fumo negli occhi e degradano il già ostico mercato editoriale.

È difficilissimo tirare avanti con onestà, sia per i piccoli editori che svolgono bene il loro lavoro, selezionando accuratamente i testi da pubblicare, sia per gli autori esordienti che vorrebbero essere riconosciuti per questioni di merito e non di denari.

Ed è qui che una come me si sente mortificata, piccola e senza speranze.

Fortunatamente, alleati di questa battaglia sono i blog letterari che non danno spazio (nella maggior parte dei casi) a romanzi pubblicati a pagamento, proprio perché, diciamocelo, chiunque abbia a disposizione una certa somma può pubblicare un libro!

È dunque una questione di etica e di rispetto verso chi lavora con onestà non pubblicizzare questi prodotti.

Ribadisco che questa non è una polemica personale nei confronti di un autore specifico, ma la domanda sorge spontanea: se questa persona è veramente così talentuosa, se il suo libro è davvero un “caso editoriale”, allora perché non è stato pubblicato da una casa editrice (anche piccola), free?

Forse si è preferita una scorciatoia, ammesso che lo sia.

Ringrazio con vivo e vibrante affetto i blogger che sostengono gli autori italiani e la piccola editoria.

May the Force be with you!

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